Partecipa anche tu alla rievocazione storica della vicenda storica d’amore ed armi che sconvolse dal 1334 al 1338 sconvolse non solo la Baronia dei Santomango, ma tutto il Principato di Salerno arrecando notevoli danni alle attività mercantili della opulenta Salernum. Tutto ebbe inizio col rapimento della bella Bianca da Procida, promessa sposa del nobile Landolfo de’ Santomango. Ad effettuare l’oltraggioso ratto, il giorno prima delle nozze, fu Roberto d’Ajello, perdutamente invaghitosi della giovane castellana. La grave offesa arrecata alla potente famiglia dei Santomango scatenò una guerra civile tra due delle più nobili famiglie salernitane. Dal 1334 al 1338 i due contendenti lottarono per l’amore della bella Bianca da Procida, schierando nella disputa più di mille soldati. Il conflitto civile ebbe fine grazie ad un inedito indulto emanato dal Re Roberto d’Angiò nel 1338 che calmò le acque, rappacificando la maggior parte dei contendenti, ma non sedò la profonda inimicizia fra le due famiglie, giacché questa covò sotto la cenere ed armò nel 1350 la mano ignota che raggiunse e trucidò l’abate Riccardo d’Ajello, responsabile della disfida d’amore e d’armi tra la nobile e potente famiglia dei Santomango e la patrizia famiglia dei d’Ajello.