Tre dilemmi che ci accompagnano in questo strano periodo natalizio segnato da colori e divieti. L’augurio di prima battuta che mi sento di fare, è che valgano per tutti noi le parole pronunciate da papa Francesco nella solennità di Pentecoste: “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”.
Il Covid segna una cesura: c’era un prima e ci sarà un dopo, come accade per i grandi eventi della storia. Ora che siamo nel mentre proviamo a diffondere il contagio del bene, del coraggio e della speranza. Il virus ha inciso molto sulla vita di tutti noi, mietendo vittime, facendo ammalati, lasciando famiglie e lavoratori in difficoltà. Negli occhi delle persone vi si legge disorientamento e paura. Cogliamo l’opportunità di questo Natale senza chiuderci in noi stessi, nelle nostre ansie. Facciamoci un vaccino di solidarietà e manteniamo le relazioni, anche se a distanza, spargendo serenità ed ottimismo.
Rileggiamo in questo periodo natalizio le nostre convinzioni e abitudini alla luce dei veri bisogni e dell’essenzialità delle cose. Riscopriamo il Natale non come festa dei consumi, ma come festa della vita, dell’umanità, della solidarietà, dell’impegno, del sostegno, della rinascita. Proviamo a festeggiare un Natale 2020 più semplice, più sobrio, più vero, più bello. In questo complicato periodo il più grande regalo che possiamo fare ai nostri cari è prestare attenzione ai loro punti di vista, è offrire forza e speranza alle sfide del presente, è dare il senso della rinascita alla vita futura.
A chi in questo presente è chiamato ad assumersi responsabilità decisionali per la comunità, auguro di essere sempre pronti a cogliere i segnali che provengono dalla società, ad avere nuove prospettive, a dare risposte ad ognuno. Alle autorità civili e religiose, ai dirigenti di enti ed associazioni, auguro che riescano a trarre da questo tempo di limitazioni occasioni di crescita per la comunità.
Il mio augurio è, quindi, un invito a vivere questo Natale non come insolito ma alternativo: rafforzando il rispetto verso gli altri ed il senso di responsabilità personale, avendo il coraggio e la forza di affrontare le sfide presenti e progettare il futuro, offrendo con fede e speranza il proprio impegno alla rinascita della comunità ed a riallacciarne i legami sociali.
Auguro a tutti un sereno e solidale Natale e di poter brindare ad inizio anno tutti insieme ad un più bello e rassicurante teatro della vita.
Nicola Vitolo