Servizio Civile Nazionale, al via progetto che coinvolge anche la Pro Loco di San Mango Piemonte

Dal 20 febbraio 2019 hanno preso avvio i progetti del Servizio Civile Nazionale proposti dall’Unione Pro Loco d’Italia tra cui “PRINCIPATO DI SALERNO ESPRESSIONE DI STORIE E CULTURE” che coinvolge anche la Pro Loco di San Mango Piemonte.

L’area d’intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto è composta dai territori su cui operano le sedi di pro loco nei comuni sottoriportati
1. Auletta
2. Camerota
3. Ceraso
4. Colliano
5. Contursi Terme
6. Felitto
7. Furore
8. Giffoni Sei Casali
9. Giffoni Valle Piana
10. Laurino
11. Minori
12. Novi Velia
13. Olevano sul Tusciano
14. Oliveto Citra
15. Ortodonico (Montecorice)
16. Palomonte
17. San Mango Piemonte
18. Sessa Cilento
19. Scala
20. Siano
21. Torraca
22. Torre Orsaia
23. Valva

SEDE CAPOFILA DEL PROGETTO: Pro Loco Minori – con il coordinamento di UNPLI Campania e UNPLI SALERNO

In tale area geografica sono mancati per continuità e intensità interventi organici e strutturali di promozione, valorizzazione, tutela e fruizione continua dei beni culturali in senso lato e di quelli particolarmente oggetto del presente progetto. Le iniziative di varie agenzie, specie locali e pubbliche, sono state sporadiche e di scarsa incisività e soprattutto non hanno mostrato di saper realizzare in maniera concreta la cosiddetta “rete” che potrebbe permettere una adeguata attività di “uso” di tali risorse anche e soprattutto vantaggio di fasce deboli e/o svantaggiate, giovani e terza età, con la collaborazione di Enti locali, scuole e agenzie culturali, associazioni del privato sociale. Il presente progetto: -“ PRINCIPATO DI SALERNO ESPRESSIONE DI STORIE E CULTURE”- vuole dare un primo segnale di coordinamento su una consistente area che possa, con l’aiuto dei partner e delle comunità locali, sensibilizzare i cittadini e per le loro competenze la Provincia, la Regione e le Soprintendenze di riferimento, sulla urgenza di operare in sinergia con le Pro Loco e l’UNPLI che, tra i compiti istituzionali hanno tale funzione, peraltro chiaramente evidenziata anche dalle legge regionale 15 Febbraio 2005 n° 7 che all’art 2 riporta:

“ 2. La Regione riconosce ……………., il ruolo delle associazioni pro loco per la custodia e per la promozione dei valori naturali ed artistici di ogni località e per il raggiungimento degli obiettivi sociali ……… attraverso la partecipazione popolare.”

Tale azione, programmata per un periodo non limitato e con forte concertazione, potrebbe sviluppare sensibilità più motivate specie nei giovani e innescare un processo virtuoso di coinvolgimento popolare dopo i cui sviluppi potranno solo essere positivi e duraturi.

PRESENTAZIONE DELLA PROVINCIA DI SALERNO

Brevi cenni storici
Storicamente, lo sviluppo territoriale è stato pesantemente influenzato dall’assetto geografico. In epoca storica, la provincia fu visitata dagli Etruschi e soprattutto dai Greci. Successivamente ci fu la conquistata romana. Nel V secolo il territorio fu coinvolto nella guerra greco-gotica e dalla conquista dei Longobardi. Il successivo sviluppo della dinastia normanna, che culminerà nella straordinaria figura di Federico II, porterà poi la Storia e il potere (e la Scuola medica salernitana, straordinario esempio di cooperazione interculturale) lontano da Salerno e dalla sua provincia, iniziando un processo di lenta decadenza. Furono molti i salernitani che appoggiarono Garibaldi nel 1860 quando attraversò la provincia diretto a Napoli. L’industria alimentare ebbe un forte sviluppo durante il Regno d’Italia e fu particolarmente promossa e sovvenzionata da Mussolini. Ma le fortune del tessile nella provincia subirono un forte rallentamento alla fine dell’ Ottocento e la produzione andò scemando nel corso del XX secolo. Il regime fascista promosse poi la bonifica della piana pestana, liberando terra fertile che fu assegnata anche a coloni da altre parti d’Italia, e con la ferrovia tirrenica (a binario unico fino al 1925) si favorirà la penetrazione della modernità in Cilento.

Aspetti storici che si sono succeduti da secoli ma che, in via maggioritaria, hanno condizionato le realtà locali in maniera straordinaria nei periodi risorgimentali e pre e post unitari.

Basti pensare a cosa abbiano significato le leggi napoleoniche sulle chiese e quelle successive sulle corporazioni religiose che hanno, in maniera sensibile, modificato la gestione delle stesse chiese e dei beni ecclesiastici in generale. Tutto ciò ha influito, in ogni caso, su moltissimi beni culturali decretandone in vari casi la distruzione e in moltissimi altri l’incuria e la dimenticanza.

Oggi si vuole riportare anche tali episodi nella dovuta dimensione e ridare visibilità e fruibilità a tanti aspetti della nostra storia e cultura che ritornano più interessanti e forse anche utili di prima.

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