Rilanciamo il territorio, rilanciando le tradizioni.

La pandemia Covid-19 ha generato una crisi nel modo di pensare ed agire. La società uscita dal lockdown richiede ora profondi cambiamenti. In questi giorni viviamo momenti determinanti per la riattivazione dell’Italia. E’ una importante opportunità storica da cogliere per meglio favorire la ripartenza dei territori puntando sui loro punti di forza. Tra questi fanno spicco certamente la creatività e la capacità attrattiva del patrimonio immateriale di ogni zona dell’intero Paese.

Le Pro Loco, custodi di arte e cultura di ogni borgo, espressione delle identità storiche delle nostre comunità, possono  contribuire a rafforzare la resilienza del sistema socioeconomico favorendone l’evoluzione verso una maggiore sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale. Difatti tra le misure a sostegno del comparto turistico, la Regione Campania ha destinato alle Pro Loco iscritte all’Albo Regionale un bonus una-tantum a sostengno delle attività di promozione locale, con l’intento di incentivare i flussi turistici.

Il rilancio della Campania Felix, quindi, non prescinde dalle Pro Loco di cui se ne riconosce, in questo momento di grave crisi socio economico, ruolo e volontario impegno di promozione sociale.  La Campania, come l’Italia tutta, ha un patrimonio di arte e cultura unico e variegato. Seppur riconosciuto a livello mondiale, le sue potenzialità non sono sfruttate appieno. Il grande flusso turistico non tocca tutte le aree. Le mete di maggiore scelta da parte dei tour operator nazionali ed internazionali sono le coste. La costiera amalfitana e sorrentina hanno l’appannaggio della maggiore attrazione turistica. L’erosione sistematica dei flussi a favore di altre mete mediterranee se già penalizza il turismo costiero campano, non favorisce assolutamente l’accrescimento della richiesta e dell’offerta turistica nelle zone interne della Campania, sempre più interessate da gruppi giornalieri di escursionisti, per lo più di provenienza provinciale e regionale,  alla ricerca di sapori e saperi da rivivere e scoprire. Sagre, tipicità e percorsi storico-naturalistici richiamano nell’entroterra un movimento di persone soprattutto estivo. Un turismo di margine per effetto del tempo dedicato e delle carenze infrastutturali. Un turismo mosso dai nuovi ambiti esperenziali che traggono linfa dal senso del presente, conseguenza del passato ma anche precursore del futuro.

In questo contesto di riscoperta delle tradizioni, le Pro Loco possono coniugare il passato nel futuro con il presente, rendendosi sostenitrici della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale, del potenziamento della formazione turistica per garantire efficacia e capacità di rinnovamento a lungo termine del settore, di sensibilizzare l’imprenditoria locale allo sviluppo e rafforzamento qualitativo dell’offerta turistica strategica, di monitorare l’immagine territoriale sui media e di  sviluppare un piano di comunicazione efficace e coerente.

Qualcuno potrà chiedere perchè puntare sulle tradizioni per rilanciare il paese? La risposta è semplice: per non interrompere il filo della continuità, per non tagliare le radici di una appartenenza, per non spezzare l’identità di una cultura, di una comunità, di un gruppo sociale.

La sciagura più grande di una comunità, è la mancanza di ciò che l’accomuna: cultura, storia, idioma, abitudini, radici, usi e costumi. Senza di essi si è individui privi di una identità. La comunità sarà una accozzaglia di individui con volontà divergenti e con spirito confuso. In balìa dell’uno e dell’altro, nonchè di eventi dirompenti contro i quali si è indifesi e servili. Alla mercè di persone e personaggi che manipolano e spingono per realizzare i loro interessi.

Per capire meglio quanto sopra detto basta un attimino guardarsi indietro e rivedersi nel clou della pandemia da covid19. Le conseguenze di questa inaspettata epidemia mondiale sono state facilitate dalla globalizzazione delle comunità e dall’annullamento delle identità territoriali. Per cui, vista l’esperienza passata, la crisi socio economica presente ed il non roseo futuro, ci si impegni a che le tradizioni locali non si affievoliscono di anno in anno, e che esse si rinnovino con le generazioni. Si abbia il senso del presente in relazione al passato ma anche al futuro e si aiuti lo sviluppo socio economico della comunità relazionato alle risorse e tradizioni territoriali.

Nicola Vitolo

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